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lunedì 23 febbraio 2009

23/02/09 TG5 serale: servizio sui rumeni in Italia

Stasera stranamente sul TG5 è stato mandato in onda un servizio ricco di dati significativi sui
rumeni che vivono in Italia...........
I due punti più significativi riteniamo siano i seguenti:
1)I rumeni che risiedono in Italia sono all'incirca 1000000 ( un milione ) ma quelli ospitati nelle
patrie galere sono 2700 pari ad una percentuale dello 0,27%.
2) Il 40% dei cittadini rumeni che hanno in Romania delle pendenze con la giustizia hanno
deciso di trasferirsi in Italia perchè qui si sentono più ''sicuri,, o per meglio dire qui hanno una
maggiore possibilità di delinquere senza rischio di essere duramente perseguiti!!
A questo punto viene naturale chiedersi ( naturalmente se si è in grado di ragionare senza
pregiudizi di sorta ) se tutto il can can mediatico degli ultimi mesi che ha portato una parte di cittadini italiani a delle reazioni tipicamente razziste ha veramente un senso o se serve solo ed
unicamente a distogliere gli italiani dai veri problemi che affliggono il nostro paese ormai in
modo cronico e speriamo non irreversibile.
Tutto questo ci ricorda il sistema che veniva adottato dagli antichi romani che per tenere buono
il popolino gli regalavano le esibizioni o per meglio dire le lotte dei gladiatori all'interno degli
anfiteatri progettati e costruiti appositamente per questi tipi di combattimenti all'ultimo sangue
dove alla fine anche il più miserabile dei popolani poteva in un certo senso decidere (con le sue
urla di approvazione o disapprovazione ) della vita del gladiatore sconfitto.
Oggi,invece degli anfiteatri,esistono luoghi e/o quartieri dove si aggirano gruppi di ''persone,,
dedite alla caccia allo straniero con la sicurezza dell'assoluta impunità e questo grazie alla
mancanza di un serio controllo da parte delle forze dell'ordine che non hanno nè mezzi nè
forze sufficenti per adempiere al loro dovere.
Ultimo ma solo in ordine di tempo il pestaggio di un giovane rumeno al carnevale di Spoleto di
cui è stata data notizia stasera sul web: http://notizie.virgilio.it/notizie/articolo,18100534.html?mod=foglia&pmk=mailwp

E per chi non avesse visto il servizio trasmesso dal TG5 stasera qui la versione online:

http://www.video.mediaset.it/mplayer.html?sito=tg5&data=2009/02/23&id=34236&from=tg5

Adesso tocca ad ognuno di voi trarre le debite conclusioni................

2 commenti:

  1. Purtroppo gli amici Romeni pagano l'assonanza del loro nome con quello dei ROM.

    La seconda comunità straniera presente in Italia è quella Albanese che, quanto a "pericolosità", vera o presunta, non mi sembra inferiore.

    Inoltre, mentre i cittadini Romeni sono "comunitari", i cittadini Albanesi sono ancora fuori dall'Europa e dal trattato di libera circolazione.
    Eppure verso quest'ultimi, per fortuna, non si assiste al massacro mediatico al quale sono sottoposti i Romeni.
    Tutto questo lascia presupporre un qualcosa di "voluto" cercato e, forse, artificiosamente costruito.

    Fermo restando che i delinquenti sono tali independentemente dalla nazionalità e che fa più rumore un albero che cade di una foresta che cresce, vorrei citare un dato su un'attività "criminale", che ultimamente ha destato scalpore e paura nazionale, tanto da giustificare, o...permettere, al governo di emanare il decreto "sicurezza".

    La violenza carnale, o stupro. Crimine tra i più odiosi e che ben "pompato" dai media, ha giustificato l'emanazione del decreto.
    Rispetto agli anni precedenti, nel 2008 questo reato è diminuito!
    Ci si chiede quindi dove sia "l'urgenza" dell'emanazione di un decreto. Infatti l'anno prima, un numero maggiore non destava preoccupazione. O forse veniva Taciuto?

    Quanto alla caccia del "pericoloso straniero", questo crimine odioso è commesso nel 87% da Italiani e nel 2,5% da Romeni.
    Come mai non si da la caccia allo stupratore ma al Romeno?

    Perchè nel dare la notizia si pone l'accento sulla cittadinanza, tanto da farla diventare, mediaticamente, più importante del reato!

    Il mio sospetto è che questo sia funzionale allo "sfruttamento" del lavoro degli stranieri.
    Li vogliamo, ci servono, ma non devono "rompere".

    Quando una comunità inizia ad essere numerosa, non s'accontenta del tozzo di pane che, con carità pelosa, gli viene gettato; quasi come non fosse guadagnato, ma fosse una benevolente
    regalia.
    Questa comunuità inizia a chiedere, giustamente, dignità, rispetto e diritti.
    Ma questi non permetterebbero più lo sfuttamento economico e conseguentemente sociale, che rende la loro presenza qui così a buon mercato.

    La cultura della paura e dell'incertezza rende questo gruppo meno pericoloso: O mangi questa minestra o ti butti dalla finestra!

    Avete mai visto fare sciopero in una fabbrica dove c'è la cassa integrazione? Qui è, portato nel sociale, la stessa cosa!

    E allora di cosa parliamo!
    Ci si riempie la bocca di parole come giustizia, uguaglianza, solidarietà e poi ogni uomo/donna, per chi li governa è e resta un numeretto utile finche serve a produrre qualcosa e con il minor ricorso possibile a risorse....altrimenti è solo un inutile fardello.

    Sarà triste, ma a me pare la realtà!

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  2. Oggi,sul TG5 ennesima notizia su un napoletano ( ops,scusate, volevo dire italiano ) che ha violentato un bambino di otto anni di nazionalità RUMENA.
    Non ho visto però nel servizio quelle bande di esagitati che vogliono farsi giustizia da soli...
    Forse lo stupro di un bambino è meno grave che lo stupro di un ragazza o è solo che il bambino era rumeno e quindi di razza ''inferiore,,??
    Chissà se qualcuno riesce a darci una spiegazione logica e intelligente di queste differenze di comportamento ?

    RispondiElimina